Mi sembra ieri di aver scritto la wishlist di maggio, e invece è già passato un altro mese.
Quindi eccomi con la lista dei desideri di giugno, che quest’anno non è proprio estivissima, ma ha dentro (come al solito) cose varie, più o meno utili, più o meno frivole, più o meno irrinunciabili.

Cominciamo come al solito con le aggiunte da fare alla libreria (anche se in realtà sarebbero molte di più) e poi saltelliamo qui e là tra le altre frivolezze.

Da aggiungere alla libreria

Che poi fa ridere, io in questo momento una libreria non ce l’ho!
Ma esistono così tanti punti su cui si possono appoggiare i libri, no?
Comunque per questo mese ho scelto 3 libri: un romanzo, un saggio e un libro di cucina.

Il romanzo che ho messo in wishlist * e per la verità è già sul mio comodino * è Less di Andrew Sean Greer, vincitore del Premio Pulitzer 2018. L’ho scovato assolutamente per caso tra i suggerimenti di Amazon, ho letto la sinossi e pensato che fosse perfetto per me: ho aspettato due settimane per comprarlo solo perché non avrei saputo in quale casa farlo arrivare.

Less racconta la storia di Less, appunto, uno scrittore che decide di girare il mondo per non presenziare al matrimonio del suo ex fidanzato e, come un eroe che si rispetti, imparerà qualcosa di nuovo su di sé. Si tratta di una commedia (genere che normalmente frequento poco), ma anche di una meta narrazione (uno scrittore che racconta la storia di uno scrittore mi sembra un modo affascinante per affrontare la scrittura). Vi farò sapere com’è!

Il saggio è un retaggio della mia formazione universitaria: ho studiato Scienze della Comunicazione e, in particolare, ho affrontato l’intero percorso con un taglio semiotico. Ovvero ho sostanzialmente passato il mio tempo a fare analisi su qualsiasi tipo di testo/narrazione e chi più ne ha più ne metta, per scoprirne i significati.
Ho sempre amato riflettere sulle narrazioni che l’uomo crea ogni giorno per spiegarsi il mondo e ad ogni saggio in uscita su queste tematiche mi sembra di essere tornata dietro i banchi. Così è stato quando ho visto il nuovo libro di Aldo Grasso e Cecilia Penati  La nuova fabbrica dei sogni. Miti e riti delle serie tv americane.
Le serie tv sono un genere interessantissimo da studiare, credo non ne avrò mai abbastanza di farlo (anche se ne guardo una percentuale bassissima rispetto a quelle in uscita quotidianamente).

Il terzo libro è, come anticipavo, un ricettario. Qualche tempo fa chiedevo consigli su Instagram stories per l’acquisto di libri di cucina che contenessero ricette semplici, quotidiane, che possano dare l’ispirazione in un lampo e che trattassero, in particolar modo, le verdure. Ho ricevuto molte segnalazioni che ho salvato e che senza dubbio andrò a sfogliare appena possibile in libreria – trovo importantissimo vedere come siano fatti dentro questi tipi di libri prima di acquistarli.
Poi, mentre facevo ordine per prepararmi al trasloco, ho ritrovato un inserto di Casa Facile dedicato alle cucine. Ad ogni tipologia di cucina proposta veniva associata una ricetta tratta da uno dei libri della collana Il mio corso di cucina di Jody Vassallo. Tra queste ce n’erano molte dedicate alle verdure, tratte da Il mio corso di cucina. La cucina delle verdure, che mi ispiravano molto.
L’obiettivo della collana è fornire basi e idee per tutta una serie di preparazioni, dai lievitati alle verdure, dalla cucina asiatica a quella italiana. L’impaginazione è molto interessante, oserei dire instagrammabile, mentre le ricette sono semplici, pensate per darti ispirazione istantanea (e senza usare ingredienti eccessivamente complicati o irreperibili). Un buon compromesso rispetto a quello che cercavo da aggiungere alla mia libreria e quello che si può trovare online.

Da aggiungere al guardaroba

Come vi raccontavo nel post dedicato agli highlights di maggio, tra gravidanza e trasloco il mio armadio è al momento ai minimi storici. Questo ovviamente non significa che la mia voglia di shopping sia scomparsa, anzi, sto solo cercando di veicolarla su cose che servono davvero (a mio figlio, alla casa nuova) e ho deciso di aggiungere solo qualche pezzo chiave che posso sfruttare per stagioni a venire. Per lo shopping in dettaglio vi lascio alle mie stories su Instagram, per quanto riguarda la wishlist ci sono due cose che proprio vorrei: una borsa di paglia e una tuta in lino super comoda.

Si lo so, la borsa di paglia è super trendy al momento, ma a me sono sempre piaciute e sono contenta di poter scegliere tra modelli diversi. Quest’anno in particolare sono trendy queste borse in paglia/corda rotonde, in stile shopping bag, che trovo perfette per la città. Io però sono un’amante delle borse a tracolla e con un pargolo in arrivo sono sicura che mi salveranno la vita: quando ho visto questa borsa in paglia di Stradivarius (una simile quiqui e qui) della forma perfetta e con anche la tracolla ho pensato che mi stesse aspettando [*infatti è già in viaggio verso di me*].

Seconda cosa messa in wishlist per quanto riguarda l’abbigliamento è una tuta di lino, che sia molto comoda, casual e perfetta per quei giorni di caldo torrido quando tutto quello che vorremmo metterci addosso è un tuffo nel mare. In giro ce ne sono parecchie, questa che vedete in foto è di Olive Clothing, ma mi piace molto anche questa di Loosely e ne trovate di simili sia da Asos che da Stradivarius. Con la pancia non ci entro, ma non sarò gravida per sempre 😉

Perché no?

Il trasloco ha portato a una mega riorganizzazione delle cose (oltre che l’individuazione di spazi tutti nuovi per vecchie cose) e ogni tanto ricordarsi dove si è messo cosa non è semplicissimo. Al contempo ci sono un sacco di oggetti che ho e voglio tenere , ma al momento (e in questa casa) non hanno un’utilità precisa, ma potrebbero averla nuovamente in futuro: quindi finiscono in cantina.
La possibilità di etichettare tutto per ritrovarlo senza impazzire è fondamentale (soprattutto se penso a quando dovremo cercare le cose di notte nel dormiveglia). A farlo ci pensa la Dymo, l’etichettatrice a rilievo che voglio da tantissimo tempo e ora ho una scusa per comprare [*aver già comprato in realtà*].

E poi, per colpa della mia nuova youtuber preferita, lo spiralizzatore di verdure mi sembra un ottimo gadget da avere per rendere le insalate di tutti i giorni un po’ più sfiziose (e appagare anche gli occhi).

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