Ah, le care vecchie wishlist! Ne creo mille, ma com’è possibile che non le abbia più condivise con voi? Rimedio immediatamente!
Questo mese ho messo insieme un po’ di oggetti che mi sono frullati per la testa nell’ultimo periodo: qualcosa è per la casa (averne una nuova mi giustifica a fare dello shopping, giusto?), qualcosa è per occupare del tempo libero (che senza aver esattamente previsto mi sono ritrovata ad avere), qualcosa è per la nuova vita che mi aspetta da agosto in poi e altro è, come al solito, perché sì!
Cominciamo!
Per la libreria (o il comodino, o il tavolo della cucina)
Questo mese ho scelto tre libri da mettere in wishlist, anche se immagino che al Salone del Libro ( a cui spero di riuscire ad andare oggi, visto che è l’ultimo giorno) ne comprerò altrettanti. Ogni libro messo in questa lista scaturisce da una serie di interessi di cui mi sono resa conto e che voglio cercare di alimentare più che posso.
La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene, di Pellegrino Artusi.
Che mi piaccia cucinare direi che si è capito. Che mi interessi il food come mondo di esplorazione credo anche. Benché non abbia nessuna intenzione di partecipare a MasterChef o di diventare una foodie schizzinosa, se ho la possibilità di sperimentare cose nuove (con i miei tempi e le mie modalità) mi diverto da matti.
Di recente ho finito di leggere uno dei libri di Massimo Montanari, Il Sugo della Storia, dove – grazie ad una serie di brevissimi interventi (è una collezione di testi scritti dall’autore per la sua rubrica su Repubblica) è possibile esplorare il mondo del food, la sua storia antica, quella moderna e le sue innumerevoli sfaccettature. Montanari cita spessissimo Artusi – sostanzialmente il primo storico dell’alimentazione che questo Paese possa riconoscere come tale – e cita altrettanto spesso questo libro: il primo libro di ricette che mise insieme l’Italia tutta, le sue tradizioni e abitudini. Un racconto culinario, un tuffo nella storia, tutto da assaggiare.
Come si fa a non volerlo?
Pixar: A Pop-Up Celebration, di Matthew Reinhart.
Ne avevo già parlato un po’ di tempo fa: l’arte dei libri pop up credo sia eccessivamente sottovalutata e necessiterebbe di un numero di titoli decisamente maggiore nelle librerie di tutti.
Verso Natale ho scoperto dell’uscita di un libro pop-up dedicato a una delle aziende più interessanti sul mercato: la Pixar.
Conosco la storia dell’azienda, grazie al libro pubblicato qualche anno fa dal suo fondatore Ed Catmull – in inglese lo trovate come Creativity Inc, in italiano come Verso la creatività e oltre – ma l’idea di rileggerla in una versione che possa restituirne in qualche modo l’essenza creativa e ne arricchisca la storia mi sembra meraviglioso.
Peraltro consiglio molto anche il libro di Catmull, non solo a chi è intenzionato a saperne di più sulla Pixar di per sé, ma anche e soprattutto a chi vuole lavorare, o già lavora, nel mondo della creatività: è una biografia mista a un libro di management aziendale che credo possa essere utile a molti.
Le Alpi. Una sensazionale avventura umana, di Stephen O’Shea
Nel 2017 ho letto Le Otto Montagne di Cognetti e Una Passeggiata nei boschi di Bill Bryson (ne ho parlato qui) e mi sono ritrovata piacevolmente avvinghiata alle avventure umane legate alla natura. Mi piace pensare al rapporto di sfida che possa nascere tra l’umanità e il mondo che la circonda e il reciproco rapporto di rispetto che deve necessariamente nascere per garantire l’equilibrio delle cose.
Questo libro si dice intenzionato a raccontare il rapporto dell’uomo con le montagne che vedo ogni giorno dalla finestra, un viaggio fisico (quello dell’autore) da una sponda all’altra della catena montuosa e uno simbolico nella storia dell’umanità, grazie ad una raccolta di storie e aneddotti che qui sono accadute o sono state ambientate (da Annibale a Sherlock Holmes).
Credo che possa farmi esplorare mondi simili a quelli che ho vissuto leggendo Cognetti e Bryson.
Per la nuova vita che mi aspetta
Ebbene sì, ad agosto la mia vita verrà sconvolta da un frugoletto che con la potenza di uno tsunami prenderà la mia quotidianità, le mie abitudini e tutto quello che sono stata fino ad ora per renderlo nuovo, diverso, a volte irriconoscibile. Per quanto sia assolutamente inimmaginabile per me cercare di capire cosa succederà per davvero, sto cercando di organizzarmi per tempo, almeno per quel che posso.
Una delle cose che mi sembra possa essere più utile per dare una parvenza di organizzazione – a sé stessi e agli altri – è senza dubbio la scelta degli strumenti più corretti per non farsi mai trovare (troppo) impreparati davanti a qualsiasi evenienza possa capitare (e credo che la mia fantasia non possa vagliare tutte le reali eventualità).
Avere la giusta borsa da portarsi in giro (soprattutto per i giorni in cui si sta fuori più a lungo) credo che sia tra gli essenziali di questa categoria. Mi sono innamorata di questo zaino pensato appositamente per i genitori, che sembra essere in grado di farti portare dietro mezza casa ed è quindi perfetto per le giornate in famiglia lontano da casa, le piccole gite e molti imprevisti: se qualche mamma (o papà) lo ha utilizzato e avesse una opinione sincera da condividere con me in merito ne sarei molto felice.
Io nel dubbio l’ho messo in lista nascita.
Per la casa nuova
Ormai l’ho già detto in mille post: questo mese cambio casa. Ovviamente ci stiamo occupando di un sacco di cose: piccoli e grandi acquisti, suppellettili e armadi, lampadine e frigoriferi. Però, una volta finito con il vortice delle cose-che-dobbiamo-comprare-altrimenti-la-vita-è-più-complicata, ci sono due cosette più frivole che vorrei acquistare.
Una è una teglia rettangolare 35×11 con il fondo rimovibile: l’ho cercata o-vun-que nei negozi fisici e sembra sia impossibile da trovare. La trovo perfetta per le piccole torte (salate o dolci), di quelle da portare alle cene (o ai pranzi) “ognuno porta qualcosa” senza lasciare avanzi, ma anche per la quotidianità dell’essere in 2 che non vogliono mangiare avanzi e resti per troppi giorni di fila.
La seconda cosa è invece più uno sfizio: ho sempre amato moltissimo i proiettori e la magia cinematografica che sono in grado di creare in qualsiasi stanza vengano accesi. Mi piacerebbe moltissimo ricreare quell’atmosfera nella nuova casa – visto che al cinema si andrà molto più di rado con la nuova composizione familiare – e trasmettere quella magia anche al piccolo in arrivo.
Non vorrei però spendere una cifra esorbitante per qualcosa che so che useremo poco comunque, quindi ho fatto un paio di ricerche e la scelta più papabile potrebbe essere un vero e proprio proiettore per smartphone (nel senso che bisogna infilarci lo smartphone dentro per poterlo utilizzare), che mi sembra l’ideale per dare nuova vita ai vecchi telefoni che non sappiamo dove buttare, ma anche per rendere più smart possibile la cosa (e trasportabile ovunque andiamo).
Perché sì
Se qualcuno di voi mi conosce bene, non si stupirà di questa scelta. Per tutti gli altri, devo farvi una confessione: sono una royal family freak, seguo le vicende dei Windsor da sempre e amo farlo, mi ci sono appassionata anni fa e non me ne vergogno per nulla. Trovo interessantissima la storia della famiglia (intendo la sua rilevanza storica, i fatti storici che la rendono tale), sono presa bene quando ci sono nascite e matrimoni (ovviamente sono in fermento per le nozze di Harry previste per sabato) e ho moltissimo rispetto per la figura della Regina Elisabetta perché è una donna che un passo alla volta ha cambiato le cose ed è una figura di riferimento per moltissime donne in tutto il mondo.
Quindi, quando ho scoperto che Funko aveva lanciato sul mercato una linea di prodotti dedicati alla famiglia reale inglese potete immaginare il mio entusiasmo. La scelta, ovviamente, non poteva che ricadere su di lei, la Regina, che in questa versione è accompagnata da uno dei suoi mitici Corgi.
Come non amarli?