7 cose che vorrei: giugno 2018
Mi sembra ieri di aver scritto la wishlist di maggio, e invece è già passato un altro mese. Quindi eccomi con la lista dei desideri di giugno, che quest’anno non è proprio estivissima, ma ha dentro (come al solito) cose varie, più o meno utili, più o meno frivole, più o meno irrinunciabili. Cominciamo come al solito con le aggiunte da fare alla libreria (anche se in realtà sarebbero molte di più) e poi saltelliamo qui e là tra le altre frivolezze.
Ottobre 2017: 7 cose che vorrei
Lo so, lo so: ho saltato settembre con questo appuntamento. Spero vi sia mancato almeno un po'. La wishlist di ottobre (ehi è un anno che scrivo questa rubrica!) anche questa volta è piena di cose da leggere o simili a cui ho aggiunto qualcosa da indossare. Partiamo dalle basi sostanzialmente questo mese, a volte è necessario.
Perché ho un problema con le illustrazioni: mi piacciono troppo.
In uno dei suoi ultimi post, Mariachiara mi ha fatto scoprire una rivista tutta italiana di illustrazione: si chiama Illustratore Italiano, esce con pochi numeri l'anno (4) e ci si può abbonare. Inutile dire che mi sono emozionata alla sola idea di scoprire milioni di nuovi illustratori che amerò tantissimo. Dovete sapere che il mondo del disegno e dell'illustrazione mi è sempre piaciuto, per un periodo ho anche pensato di poter iniziare a disegnare anche io (avete presente quando si deve scegliere che scuola fare "da grandi"?). Però poi guardo gli altri e penso che ci sia già un sacco di gente bravissima a fare quel che fa e che l'aggiunta di disegni mediocri serva a poco se non a nulla. Quindi io continuo a scarabocchiare nei miei quaderni (anzi, nel mio bullet journal) e continuo a guardare tantissime illustrazioni ed innamorarmene quotidianamente.Aprile: 7 cose che vorrei
Ho lasciato questa rubrica in pausa a marzo, non solo perché è stato un mese intensissimo (soprattutto sul lavoro), ma anche perché non ero riuscita a mettere insieme cose che davvero avessero un senso di esistere in questo appuntamento. E non mi va di riempirlo, tanto per pubblicare un articolo in più. L'arrivo della primavera però mi ha dato nuove ispirazioni, quindi eccoci di ritorno con la mia wishlist mensile.
PER L'ARMADIO
La mia giacca nera primaverile/autunnale mi sta abbandonando. Abbiamo passato insieme almeno 3 anni e l'ho letteralmente consumata. Sto cercando una degna sostituta, in simil pelle (non c'è niente che tenga caldo come il sintetico) che non sia troppo piena di fronzoli e soprattutto non abbia colletto (quello mi piace solo nei cappotti invernali). Ho trovato questa di Zara che non mi sembra male, posso fidarmi secondo voi? Altro elemento del guardaroba di mezza stagione che mi ha abbandonato sono le mie stringate beige: le ho comprate in Polonia tre o quattro anni fa, sorpresa da un tempo atmosferico totalmente sballato rispetto a quello che mi ero portata in valigia. Mi hanno accompagnata tantissime giornate in ufficio e sono state per molto tempo le scarpe del "non voglio vestirmi elegante, ma non voglio nemmeno andarci in sneakers". Mi è toccato buttarle, a malincuore (io le scarpe le distruggo letteralmente, qualsiasi sia la loro foggia, marca e prezzo di acquisto) e sono alla ricerca di qualcosa che le possa sostituire degnamente in tutte quelle volte in cui ho bisogno di vestirmi un po' più formale del solito, ma senza esagerazioni. Queste stringate di Mango con plateau potrebbero fare al caso mio, oltre che a quello del mio metro e sessanta. Ho solo il grandissimo dubbio che non riuscirò a guidarci.LIBRI: 5 BIOGRAFIE CHE HO AMATO
Non sono una grandissima lettrice, leggo pochi libri all'anno, ma nella maggior parte dei casi si tratta di biografie. Le biografie sono il genere che più di tutti mi tiene attaccata ad un libro. Non tutte mi danno la medesima soddisfazione, ma tutte m'incuriosiscono. Il loro essere reali, fa sì che le senta vicine a me, anche quando raccontano di mondi lontani dal mio - che sia per questioni storiche che geografiche. Ho deciso quindi di condividere una piccola raccolta di 5 titoli che più di altri hanno lasciato un segno, perché credo che vedere la vita secondo il punto di vista di un altro sia il modo migliore per comprendere al meglio quanto sia possibile essere tutti uguali e tutti diversi nello stesso tempo.