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Ebbene sì, le vacanze sono finite da un po’ e sono stata inghiottita dalla solita vita d’ufficio: a volte mi stupisco ancora di quanto poco basti per riprendere fiato (e riattivare le meningi), ma anche quanto in fretta si rientri nelle cose-di-tutti-i-giorni come se nulla fosse successo nel frattempo.

Quest’anno ho trascorso le vacanze in giro per mezzo Portogallo: avevamo voglia da tempo di ripetere in qualche modo le avventure vissute in viaggio di nozze. Scegliere una destinazione, affittare una macchina, creare un itinerario e farsi rapire da un posto nuovo.

Devo dire che, nonostante avessimo prenotato tutto un po’ all’ultimo, il viaggio è proprio ben riuscito. Quindi ho pensato che valesse la pena condividere sia l’itinerario che qualche consiglio, oltre a un sacco di foto – che non fanno mai male.

Iniziamo!

L’itinerario

Siamo partiti nel pomeriggio del 21 agosto alla volta di Porto (o Oporto), con uno scalo di poco più di un’oretta a Barcellona. Arrivati in serata in Portogallo, abbiamo recuperato l’auto che abbiamo noleggiato (ci è capitata una Skoda Fabia familiare) tramite Rentalcars.com.

A Porto abbiamo dormito 3 notti, compresa quella del nostro arrivo e poi ci siamo spostati a Coimbra, per una visita in giornata alla città e una notte in albergo.

Terza tappa è stata Casais do Baleal, un paesino affacciato sull’oceano, vicinissimo alla penisola di Peniché. Qui abbiamo dormito 3 notti, utilizzando il posto come base per visitare qualche attrazione turistica – più o meno affollata – in zona.

Le ultime 3 notti le abbiamo passate a Lisbona, anche qui facendo un paio di tappe in giornata, per poi ripartire il 31 agosto per tornare in Italia in aereo – con un volo diretto su Malpensa con Easyjet.

Tappa #1: Porto

Abbiamo soggiornato nell’albergo Pao de Acucar, abbastanza vicino al centro, ma non in mezzo al delirio dei turisti. L’albergo è situato all’interno di un palazzo storico e si trova agli ultimi 3 o 4 piani della struttura. L’ho trovato molto originale, con la sua tematica vintage e le sue scale a chiocciola (potete vederne un video qui).

La prima giornata a Porto l’abbiamo passata camminando in giro per la città, cercando di leggerne un po’ l’anima.
Porto, sopratutto se confrontata a Lisbona, è una città piccola: la definirei a misura d’uomo (a cui piace tenersi in forma camminando). Completamente decorata con gli azulejos tipici portoghesi e decisamente decadente nell’atmosfera. Non è un posto che può piacere a tutti, decisamente, ma io l’ho trovata magnifica.

Tra le mille salite e discese (compreso un giro in teleferica sospesi sopra il fiume) abbiamo girato intorno alle attrazioni principali. Ma dato che sapevamo che il tempo non ci sarebbe bastato per vedere tutto, siamo saliti sul bus più turistico del mondo (quello rosso a due piani per capirci) e ci siamo fatti trasportare nei punti più lontani della città accompagnati dalla voce dell’audio guida.

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Il secondo giorno invece l’abbiamo dedicato all’oceano: presa la macchina abbiamo fatto pochi chilometri alla volta di Matosinhos – la spiaggia degli abitanti di Porto – e poi un pochino più in là fino a Leça de Palmeira, per vedere le Piscinas Das Mares che avevo visto in una foto di Mariachiara e che ci ha rapiti con il suo affaccio su un oceano magnifico.

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All’interno della mappa qui sopra trovate tutte le attrazioni principali che abbiamo visto, dove abbiamo soggiornato e mangiato. Se devo consigliarvi un posto, sicuramente questo sarebbe il ristorante Arroz do Forno, dove abbiamo cenato la seconda sera. Un polpo alla griglia così me lo sognerò per moltissimo tempo.

Tappa #2: Coimbra

Dopo esserci svegliati a Porto, abbiamo chiuso i bagagli e siamo partiti per la nostra seconda tappa: Coimbra, la città universitaria per eccellenza.

Abbiamo soggiornato all’Hotel Oslo, molto comodo per salire a piedi verso il complesso universitario che volevamo visitare. Ad agosto certamente la città non rende l’atmosfera che la caratterizza tutto il resto dell’anno quando ci sono gli studenti, ma di certo permette di rendersi meglio conto degli spazi e della bellezza dei luoghi.

L’università di Coimbra sovrasta la città e nei suoi edifici più vecchi è completamente visitabile, con un biglietto unico da 16 €: i luoghi che visiterete sono Patrimonio Unesco e sono davvero unici. Studiare in un posto così, decisamente significa guardare il mondo da un’altra prospettiva.
La cosa più bella vista è sicuramente la Biblioteca Joanina, dove sono custoditi più di 60.000 volumi anche molto datati. Sembra di stare dentro la biblioteca della Bestia nel celeberrimo cartone Disney.
Compreso nel biglietto inoltre ci sono il piccolissimo Museo della Scienza e il Collegio di Gesù, dove si può vedere una collezione enorme di strumenti e animali imbalsamati risalenti ad almeno un paio di secoli fa su cui gli studenti imparavano a conoscere il mondo che li circondava.

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Anche in questo caso nella mappa qui sopra trovate le indicazioni su tutto quello che abbiamo visto, dove abbiamo dormito e dove abbiamo mangiato. Posso senza dubbio consigliarvi Dom Espeto: una trattoria in cui ci siamo trovati totalmente per caso e dove abbiamo mangiato veramente bene (consigliatissimi gli spiedi di pesce o carne per due persone).

Tappa #3: Tomar, Casais do Baleal, Nazarè, Batalha, Obidos

Dopo la nostra notte a Coimbra, siamo partiti alla volta dell’oceano. Sapendo però che saremmo arrivati troppo presto rispetto all’orario di check-in, abbiamo deciso di fare una tappa intermedia a Tomar, la città dei templari.

A Tomar abbiamo visitato il Convento de Cristo, sede dell’ordine dei Templari e con un’architettura davvero notevole (anche se è stato battuto da un paio di altri luoghi visitati nei giorni successivi). La visita (libera, ma a pagamento) al Castello con Convento di Tomar dura all’incirca un paio d’ore e ne vale davvero la pena.

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Dopo la visita, siamo ripartiti verso la nostra destinazione: Casais de Baleal, sull’oceano.
Qui abbiamo soggiornato in un Bed & Breakfast, molto ben tenuto, di proprietà di una ragazza giovane. Si chiama Casa do Penedo do Forno, la trovate su Booking.com. Il posto è perfetto se volete surfare (o imparare a farlo), le onde non mancano e nemmeno i panorami piacevoli in cui farlo.

Casais do Baleal

Noi avevamo scelto quel punto perché volevamo sì stare vicino al mare (io ho una malattia tiroidea, mi fa molto bene l’aria piena di iodio), ma sapevamo che non saremmo riusciti a entrare in acqua oltre la cintura (l’oceano è freddo, per chi non lo sapesse). Sulla mappa era un buon compromesso per poter visitare altre mete che ci eravamo segnati.

Il giorno dopo il nostro arrivo, abbiamo visitato due luoghi turistici: Nazaré, una delle capitali del surf portoghese, e Batalha, conosciuta per il suo monastero gotico.
A Nazaré abbiamo passato buona parte della giornata, per lo più passeggiando: sul lungo mare, sui moli, tra le vie del centro. Dopo un ottimo pranzo in un locale a gestione familiare (dove ho mangiato dell’ottimo pesce) siamo saliti nella parte alta della città con l’ausilio dell’ascensor (una sorta di cremagliera in questo caso), da dove ci siamo goduti un’ottima vista.

portogallo_nazarè

Prima di rientrare, abbiamo fatto tappa a Batalha per visitarne il monastero: luogo capace di lasciare davvero senza parole per la quantità di dettagli che la compone. Ospita anche il monumento al milite ignoto, dove abbiamo assistito al cambio della guardia.

Monastero di Batalha

L’ultimo giorno a Baleal l’abbiamo diviso tra il turismo balneare e quello culturale: al mattino ci siamo recati a visitare Obidos, un paesino colorato (per la precisione di bianco, giallo e azzurro) con un castello medievale visitabile liberamente – dove ho scoperto di non essere poi così temeraria nell’affrontare le altezze -, mentre nel pomeriggio siamo tornati alla base per passare un po’ di tempo in spiaggia – abbiamo anche provato a fare il bagno, ma con scarsi risultati.

Obidos

Trovate tutte le tappe con i dettagli all’interno della mappa, posso in particolare consigliarvi di cenare a Republica das Lagostas a Casais do Baleal, sia che amiate il pesce o che preferiate la carne: sanno molto bene quello che fanno e (come in tutto il Portogallo) il rapporto qualità-prezzo è tra i migliori di tutto il nostro soggiorno portoghese.

Tappa #4: Lisbona

Ultima città del nostro viaggio è stata la capitale, Lisbona, che ci ha accolti con un temporale breve, ma intenso che ci ha costretti a dedicare metà del primo pomeriggio di visita alla città ad un bus turistico. Per fortuna il meteo sull’oceano cambia in fretta, così che dopo l’acquazzone siamo potuti scendere dall’autobus a Belèm e visitarne i monumenti principali sotto un sole generoso: la Torre e il Monumento alle Scoperte (che mi è rimasto nel cuore).
La prima sera abbiamo cenato da Mouzinho, di fianco al nostro albergo (l’Holiday Inn Express di Av. Liberdade) – nonché ristorante dell’albergo di fronte – con un tris di hamburger indimenticabile.

Lisbona - Belèm

Il secondo giorno a Lisbona è stato una lunghissima scarpinata (no a Lisbona non si passeggia, si cammina a passo deciso): dall’albergo siamo andati a piedi fino all’Ascensor da Gloria (un tram/cremagliera che permette di affrontare una salita ripidissima senza fiatone) per poi visitare il Convento do Carmo (una cattedrale mai terminata) e poi la parte più medioevale del centro (una delle poche parti storiche rimaste in piedi dopo il terremoto del ‘700). Abbiamo visitato la Cattedrale di Lisbona e il Castello di Sao Jorge, da dove abbiamo goduto di una bellissima vista della città.
Ultima tappa della giornata è stata The Pink Street: non potevo non fotografarla.

Lisbona

L’ultimo giorno portoghese l’abbiamo dedicato alle due attrazioni turistiche più conosciute di questa zona del Portogallo: Sintra e Cabo da Roca.
Sintra è una cittadina abbarbicata su piccoli monti con ben 3 palazzi reali visitabili: il più conosciuto (e affollato di turisti) è Palacio da Pena, che sembra uscito da Le Mille & Una Notte. Non per niente è patrimonio dell’Unesco.
Preparatevi a meravigliarvi se decidete di visitarlo, ma anche a stare in coda sotto il sole per entrare. In ogni caso merita la visita. Noi siamo stati poche ore a Sintra, ma se vi prendete la giornata potete visitare i giardini intorno al Palacio (sono compresi nel ticket di ingresso). Per raggiungerlo usate la navetta dal centro del paese (costa 5,50 € andata e ritorno), arrampicarsi in auto fino lassù non vale davvero la pena (a meno che non abbiate esigenze particolari).

Sintra - Palacio da Pena

Cabo da Roca è invece il punto più a ovest dell’Europa Continentale e fa un grande effetto trovarsi davanti ad un orizzonte infinito. Da vedere non c’è quasi nulla se non la colonna che dichiara la particolarità del posto, il faro e un paesaggio unico: copritevi bene però, il vento è freddo e potente, come l’oceano ai vostri piedi.

Cabo da Roca

Informazioni pratiche

Abbiamo prenotato tutti i soggiorni tramite Booking.com (se volete uno sconto di 15€ sulla vostra prima prenotazione potete usare questo link), la maggior parte degli stessi li abbiamo pagati in loco trovando ottimi prezzi (soprattutto contando che abbiamo prenotato all’ultimo). Quando prenotate ricordatevi sempre di controllare cosa sia incluso nel vostro soggiorno (Booking è super chiaro su questo) e quali siano le politiche di cancellazione per ogni struttura, dato che variano a seconda dell’offerta che acquistate.

L’auto l’abbiamo affittata da Guerin, prenotandola su Rentalcars.com: se non avete mai affittato un’auto ricordatevi che non potete farlo senza carta di credito e soprattutto di verificare quali siano le politiche di deposito cauzionale che vi vengono applicate. Il deposito cauzionale (cifra che vi viene bloccata sulla carta di credito) dev’essere disponibile sulla carta al momento della prenotazione: controllate con il vostro istituto di credito di avere un limite mensile di spesa adeguato, altrimenti non potrete procedere con il noleggio.

Le autostrade in Portogallo sono per la maggior parte a pagamento. Il sistema di base sulle autostrade per pagare il pedaggio è elettronico (come il Telepass), ma nella maggior parte dei casi senza casello. Quando affittate l’auto fatevi installare il dispositivo (si chiama Via Verde): pagherete tutto al termine del noleggio. L’autostrada è comunque molto economica (rispetto a quella italiana): noi abbiamo speso 35 € in 10 giorni, percorrendo quasi 800 km.

Il parcheggio è a pagamento praticamente dovunque nei luoghi turistici. A Porto però è stato un salasso: parliamo di 80 € di parcheggio per una trentina di ore di sosta dell’auto, contro i 45 € spesi a Lisbona per più o meno lo stesso quantitativo di tempo. Mettetelo in conto, o prenotate un albergo con parcheggio compreso nel prezzo (a Coimbra abbiamo fatto così).

Se c’è una cosa su cui invece non potrete lamentarvi è il rapporto qualità-prezzo del cibo. Abbiamo mangiato tutti i giorni seduti al tavolo, in ristoranti/taverne/locali, pesce o carne (che in Portogallo è prevalentemente rossa) non spendendo mai una cifra superiore ai 30 € in 2. Fa eccezione l’ultima sera in cui abbiamo speso di più, ma era il nostro decimo anniversario, quindi non conta. Ogni pasto ha avuto un prezzo (a coppia) compreso tra i 20 e i 30 €, sempre più vicino ai 20 che ai 30 e la qualità di quello che abbiamo mandato è sempre stata più che ottima.

Una nota importante va data sulla questione antipasto: nell’attesa di essere serviti, in tutti i ristoranti vi porteranno un cestino con del pane e un piattino con del burro (salato), del paté di tonno e del paté di sardine, sul mare in più riceverete dei gamberi sbollentati. Non siete obbligati a consumarlo, ma sappiate che quello che toccate pagherete.

Ultima questione, sempre inerente al cibo: i portoghesi non conoscono la fretta di cui noi (soprattutto nel Nord Italia) ci cibiamo quotidianamente. Se vi sedete in un locale per mangiare, soprattutto se è un ristorante (nei bar o nei locali con tapas è ovviamente diverso), non verrete serviti subito, anzi vi daranno tutto il tempo per scegliere cosa mangiare e godervi il vostro antipasto: non spazientitevi e ricordatevi che siete in vacanza.

 

 

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