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Chi è stato a qualche mia lezione o ha assistito al mio intervento al Social Media Strategies 2015 o, ancora, chi lavora con me quotidianamente, lo sa: amo collezionare case, esempi e “spunti interessanti” che l’Internet mi offre.
Personalmente credo che gli esempi siano uno dei modi migliori per imparare qualcosa di nuovo: ci mostrano limiti e plus dei mezzi che utilizziamo e, soprattutto, ci stimolano a fare meglio, attivando il pensiero laterale – quello che stimola il pensiero creativo.

Se, come me, nella vita vi occupate di social media, sapete benissimo che il numero di esempi si moltiplica quotidianamente. Non necessariamente tutti sono buoni, ma ognuno di essi può insegnarci qualcosa.

instagram-ped

La parte più difficile però, quando si cerca ispirazione per un nuovo format o una nuova strategia, è trovare quelli calzanti per le proprie necessità.  In questo post ho raccolto 5 case che possono esservi utili se state lavorando (o state progettando di lavorare) su Instagram.

Ho scelto esempi provenienti da ambiti diversi: brand, progetti collettivi, publishers ed eventi. Ognuno di loro ha delle caratteristiche peculiari e ha impostato il suo piano editoriale con una strategia ben studiata e traslabile su ambiti differenti. Credo che qualsiasi sia il vostro brand/progetto possiate prendere ispirazione da questi profili Instagram per rendere migliore la vostra strategia e l’editorialità dei profili social che gestite quotidianamente, o anche solo per distrarvi un po’.

Iniziamo!

@theacademy: una notte lunga un anno

Comunicare sui social per un anno intero un evento che dura il tempo di una notte è senza dubbio impresa ardua.
Festival musicali e cinematografici, così come le fiere (es. Salone del Libro) hanno due necessità principali:

1. comunicare l’evento nelle sue fasi di preparazione, svolgimento e chiusura
2. mantenere un’attenzione costante da un anno all’altro intorno all’evento stesso

Un esempio di come farlo in maniera encomiabile è il profilo Instagram dedicato agli Academy Awards (i nostri amati Oscar).

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“Ti piace vincere facile” mi direte “sono gli Oscar!”: ma se guardate bene la strategia che applicano è adattabile a molti altri eventi.
Il profilo @theacademy ha un tasso di pubblicazione elevato, che, ovviamente, si intensifica con l’avvicinarsi della nuova edizione del premio. Gli argomenti principali declinati nel piano editoriale sono 3:

a. I film, quelli che hanno vinto e/o partecipato. Parliamo di moltissime pellicole che vengono raccontate tramite citazioni, scene clou, scatti epici, dietro le quinte.  I film sono “il prodotto” dell’Academy Awards, non dobbiamo stupirci se rimangono l’argomento centrale del profilo.
b. La storia, quella del cinema, delle pellicole e del premio. Celebrare genuinamente cosa si rappresenta è il modo migliore per essere seguiti.
c. Gli approfondimenti, a proposito di attori, registi e presentatori della kermesse. Si può veicolare traffico dal proprio profilo Instagram al proprio sito senza ricorrere per forza all’adv? Certo, basta dare al proprio pubblico un motivo per farlo.

La cosa che amo di più di questo profilo? Che è un profilo democratico. Non si rivolge ad un gruppo di cinefili di nicchia, nè tanto meno ha l’obiettivo di innalzare Hollywood più in alto di quanto non sia già nel nostro immaginario. Ha il semplice scopo di celebrare la magia della settima arte, in tutte le sue sfaccettature.

@chobani: prodotto onnipresente, ma mai scontato

Il food è uno dei settori merceologici maggiormente rappresentati su Instagram (in Italia parliamo del 18.5%): #foodporn è stato usato +82Mio di volte e se in questo momento apriste l’applicazione trovereste tutti almeno una foto di cibo.
Il tema principale in questo ambito quindi è la distinguibilità.

Chobani_Instagram

Se parliamo di food su Instagram non possiamo non nominare Chobani: yogurt greco venduto nei Paesi anglosassoni che su Instagram ha accumulato 113k fan in 5 anni.
Il piano editoriale scelto dal brand è stato sviluppato in modo da rappresentare in tutte le sue declinazioni di “Love this life, live it naturally”, mission dell’azienda: le immagini vedono il prodotto protagonista per il 90% del contenuto totale, ma mai in modo scontato. Ogni foto condivisa rappresenta un aspetto gioioso della vita: dallo spettro dei colori alla vita attiva, dai momenti di condivisione a quelli in cui ci viziamo.  La predominanza ovviamente è dei momenti frugali e di consumo del prodotto, ma non mancano la ricettazione e le persone – sempre rappresentate sorridenti.
Altro focus importante è la natura, rappresentata sia dagli ingredienti che dalla scelta della luce per gli scatti.

Cosa ci insegna questo profilo? 
1. che si può mostrare il prodotto senza essere noiosi o eccessivamente commerciali. Quanti profili (per non parlare delle pagine Facebook) conoscete in cui qualsiasi sia il contenuto condiviso in realtà non vedete altro che “io, io, io” “il mio prodotto, il mio prodotto, il mio prodotto” “compra, compra, compra”? Chobani ci dimostra che si può fare altro da ciò, basta essere più umani.
2. che quello che premia è la coerenza: visiva, contenutistica e di approccio. Ricordatevi che a seguirvi sono persone, che con voi condividono non solo un interesse, ma soprattutto un modo di vedere la vita. Fate in modo di rappresentarlo negli scatti che condividete: questo vi farà emergere.

@whatitalyis: tutte le anime d’Italia

Amo tanissimo i progetti fotografici che hanno una storia da raccontare: li colleziono quasi, salvo link a profusione e non mi stancherò mai di farlo.

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What Italy Is è un bellissimo progetto collettivo in cui, come dice il nome stesso dell’account, si celebra tutto quello che rappresenta in qualche modo il nostro Paese: dai paesaggi più classici al cibo tradizionale, dagli scorci più insoliti alle storie di persone comuni. Il sistema di creazione del piano editoriale è molto semplice, ma mai banale. Ogni foto è una storia : raccontata da uno dei redattori del collettivo e incentrata su un altro instagramer (di cui viene pubblicata la foto). I testi sono tutti in inglese ed esplosi, pensati per raccontare l’anima più vera dell’Italia al mondo, per essere letti con attenzione e per permettere a chi legge di farsi trasportare.

Se amate questo genere di profili, dovete seguire anche @italianstories: progetto che ha l’intenzione di connettere turisti unconventional e artigiani italiani tramite corsi di formazione e scoperta di una delle anime più vere d’Italia.

@glossybox_de: una start-up che parla come mangia

Lo scorso anno ho avuto modo di partecipare ad un workshop di Glossybox durante la tre giorni dell’Engage 2015 organizzato da Socialbakers.
Conoscevo l’azienda da prima dell’evento ed ero molto incuriosita dall’avere la possibilità di saperne di più: Glossybox rappresenta un mercato in espansione, sapere come promuoverlo poteva per lo meno essermi utile: è finita con me che divento super fan del loro piano editoriale Instagram e che dò al responsabile consigli per migliorare il loro servizio in modo che possa tornare in Italia.

Glossybox Deutschland Instagram

Partiamo dalle basi. Che cos’è Glossybox? Una vera e propria scatola in abbonamento che mensilmente viene inviata alle richiedenti e contenente 5 prodotti beauty il cui valore complessivo dovrebbe superare quello dell’abbonamento mensile sottoscritto.  Inoltre, è importante considerare che i prodotti contenuti nella box in uscita non possono essere rivelati finché tutti gli abbonati (o la maggior parte di essi) non hanno ricevuto la box stessa.
Quindi come fare a sviluppare un piano editoriale quotidiano su un social come Instagram, perfetto per il mondo del beauty, ma con un pubblico con aspettative alte verso questo tipo di profili?
Semplice! Decidendo di rendere evidente la persona dietro la macchina fotografica: su Instagram alle persone piace seguire altre persone, quindi perché nascondere il lato umano di un brand?
Glossybox segue proprio questa filosofia: raccontare la giornata di redazione e umanizzare il brand.
In fondo se parliamo con persone vere che condividono con noi una passione, perché dovremmo comportarci come fantasmi?

@wired: un’estensione degli altri media

La stampa è morta. Lunga vita alla stampa!
Sull’editoria in genere se ne sentono di tutti i colori, da quando è nato internet – così come lo conosciamo oggi – sembra che alle persone non piaccia più leggere, non piaccia più approfondire, non piaccia più sapere. E invece, semplicemente, le cose sono cambiate e tra queste anche il modo in cui si fanno informazione e approfondimento giornalistico.
E Instagram sta contribuendo alla rivoluzione. 

Wired_Instagram

Se da un lato abbiamo un proliferare di video mordi e fuggi e di contenuti scritti in forme sempre più brevi – perché adattabili ai nostri smartphone e ai tempi mordi e fuggi della nostra quotidianità – ci sono sempre nuove frontiere che vengono sperimentate dagli editori per allargare il consumo dei propri prodotti e renderli interessanti anche per le generazioni che non sono abituate alla sola informazione su carta così come lo eravamo noi, o i nostri genitori.
Nasce così un nuovo modo di fruire Instagram, di cui Wired è un ottimo rappresentante: raccontare delle storie a puntate, affidando il proprio canale ad immagini e parole di professionisti.  Un nuovo modo di veicolare i reportage.
Accanto a questo Wired permette di leggere il giornale senza uscire da Instagram, di scoprire di più del mondo e delle persone che lo abitano, di informarci su qualcosa di nuovo, di imparare. Siamo sempre stati attratti dal bello, noi italiani più di tutti, e mettere insieme una bella immagine con una storia interessante permette alle persone di rimanere attaccati allo schermo qualche minuto in più.
Brandon Stanton, con il suo Humans of New York, ha senza dubbio aperto la strada a questo nuovo modo di vivere i social network perché l’ha reso non solo possibile, ma ci ha fatto vedere che piace alle persone.
Se credevate che tutto questo “essere social” potesse rovinare il giornalismo, account come questo potranno farvi cambiare idea.

 

Spero di avervi aiutato e non annoiato, fatemi assolutamente sapere quali sono gli account da cui voi prendete ispirazione: sono sicura di avere ancora molto da imparare!

 

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