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Se ti stai chiedendo se tutti i freelance o gli small business owner come te facciano così tanta fatica a creare con regolarità contenuti per i propri canali di comunicazione e marketing, la risposta è sì: facciamo tutti una gran fatica. 

Freelance e piccoli imprenditori, come me e te, hanno moltissime cose a cui pensare, molte delle quali in ambiti così diversi tra loro da farci sembrare quasi schizofrenici durante le nostre giornate. 

Al mattino aggiorniamo il budget e facciamo di conto, al pomeriggio accendiamo la fotocamera del nostro smartphone per registrare video da utilizzare sui canali social e nel frattempo mandiamo avanti la nostra attività. 

Che tu venda servizi o prodotti con il tuo business la content fatigue è una cosa molto reale.  Non abbiamo mai avuto così tante informazioni e così tanti stimoli prima d’ora nella storia dell’umanità e gestirli è complicato: sia per chi li crea che per chi li consuma. 

Ho fatto un sondaggio tra i miei follower su Instagram e ho chiesto un po’ in giro ad altri freelance quali fossero le loro difficoltà maggiori nell’impostazione del processo di creazione di contenuti per i propri canali di comunicazione con regolarità. 

Ne sono emerse 7 questioni distinte, che mi sono sembrate le 7 fatiche di Ercole, quindi eccole qui in un blog post, che spero ti aiuterà a sentire meno la solitudine in questo ambito (e ci sono anche un po’ di consigli da chi i contenuti li produce per lavoro). 

Le 7 fatiche della creazione di contenuti

Fatica 1: la mancanza di tempo 

Uno dei problemi più comuni di chi vuole usare i contenuti per raccontare il proprio brand online è senz’altro la lotta contro il tempo: che possiamo dirci serenamente essere una lotta impari e soprattutto molto artefatta dagli standard che ci auto imponiamo. 

Gli imprenditori e i freelance spesso si trovano a dover bilanciare la creazione di contenuti con altre responsabilità aziendali: bisogna fatturare, ma anche occuparsi dei fornitori, fare customer service e dedicarsi alle attività amministrative, oltre a fare il proprio lavoro. 

Trovare il tempo sufficiente per dedicarsi alla produzione di materiale di qualità può essere una sfida costante, alla quale concorrono spesso altri fattori, che vedremo nelle prossime fatiche. 

Ma trovare il tempo necessario non è così complicato: l’importante è conoscere bene le risorse a propria disposizione prima di autoimporsi delle routine poco sostenibili. 

Questo ci permetterà di: 

  1. Pianificare in anticipo
    Non intendo solo per creare un calendario editoriale che ci faccia pianificare i contenuti in modo efficiente, ma anche bloccare in agenda i momenti in cui occuparsi dei propri contenuti. 
  2. Decidere quando e cosa sia il caso di delegare una parte del lavoro
    La pianificazione ci permetterà di capire cosa e quanto siamo in grado di fare in autonomia o meno e se abbiamo, eventualmente, bisogno di un aiuto, anche solo per un determinato periodo di tempo. 

Io, personalmente, ho trovato una quadra facendo un gran lavoro di pianificazione anticipata, diminuendo le aspettative verso me stessa, centellinando i canali su cui essere presente e delegando una parte del lavoro. L’ho raccontato in questo post

Fatica 2: l’assenza di extra budget

La creazione di contenuti di qualità può richiedere non solo tempo, ma in alcuni casi anche risorse finanziarie aggiuntive: sia per l’acquisto di strumenti e software, sia per l’individuazione di un fornitore che se ne occupi. 

Freelance e piccoli imprenditori hanno budget limitati: questo, spesso, si traduce in un investimento minimo nei mezzi necessari per migliorare la qualità dei propri contenuti (e anche della propria vita lavorativa purtroppo). 

Il più delle volte ci si scontra con la volontà di delegare una parte del lavoro e un’impossibilità finanziaria di farlo davvero. In altri casi, gli investimenti monetari ci fanno molta paura, perché non abbiamo certezza del loro effettivo ritorno

In entrambi i casi, a mio avviso, è importante ragionare su questi tre fronti:

  1. Valutare se si preferisce investire economicamente in risorse di altro tipo
    Se non possiamo fare advertising, per esempio per mancanza di un budget adeguato, allora dovremo assicurarci di avere il tempo e le risorse umane da dedicare all’attività di comunicazione. 
  2. Investire in formazione
    Molto spesso saremo costretti a imparare a fare qualcosa di nuovo per risolvere la questione: che sia registrare video, fare le adv per i social o usare un provider per la realizzazione delle newsletter. Esistono ormai moltissime opzioni, anche a costo contenuto, per imparare nuove skills e fare da sé almeno in parte. 
  3. Investire strategicamente le proprie risorse
    Sarà importante sedersi a tavolino con il proprio budget dell’anno e identificare le aree in cui un investimento aggiuntivo può avere il massimo impatto sui risultati e concentrarsi su di esse. Ad esempio una consulenza strategica per la realizzazione dei propri contenuti in autonomia potrebbe essere utile, così come un servizio fotografico professionale o l’ingaggio di chi si occupi di gestire la nostra newsletter. 

Fatica 3: la mancanza di motivazione

La creazione di contenuti richiede costanza e determinazione: tuttavia, ci sono momenti in cui la motivazione vacilla, specialmente quando i risultati desiderati tardano ad arrivare o quando si affrontano difficoltà a livello creativo.

Quante volte hai pensato che non potessi fare buoni contenuti solo perché non eri “nel mood”? Capita ed è capitato a tutti, quindi non temere! 

Il vero segreto è non lasciare alla motivazione o alla forza di volontà tutto il lavoro da fare! 

Una buona pianificazione anticipata, in questo è fondamentale, ma ci sono alcune cose che possono risollevare l’umore e aiutarti a concentrarti quando è il momento di essere produttivi.

Eccone due, per me, utilissimi:

  • Stabilire obiettivi chiari 

Definire obiettivi specifici e realistici in generale può contribuire a mantenere alta la motivazione e a ritrovare la tua direzione se la perdi. Ecco perché io decido sempre in anticipo quando dovrò produrre contenuti per il mio brand e riguardo a cosa, ma calibro la mia produttività in base alla giornata.  Non sempre sono in forma smagliante, sono umana, quindi se quel giorno riesco a scrivere solo 2 post anziché 8 andrà bene lo stesso, vorrà dire che programmerò la scrittura degli altri sei per un altro momento. Se avrò preso delle decisioni con sufficiente anticipo potrò permettermi di cambiare i piani. 

  • Trovare ispirazione e concentrazione guardando al di fuori del proprio brand
    Seguire altri creatori o brand, partecipare a communities del proprio settore o cercare fonti di ispirazione al di fuori del proprio cerchio ristretto possono aiutare a rinnovare la motivazione. Ma per me la cosa più fondamentale di tutte è la musica: se la musica che ho nelle orecchie è quella giusta, riesco a migliorare la mia produttività in modo esponenziale. 

Ho preparato una selezione di playlist da ascoltare per aiutarti nella concentrazione: dai un’occhiata!

Fatica 4: la frustrazione di dover fare qualcosa al di fuori della propria comfort zone 

Tra le fatiche più frequenti, e spesso meno dichiarate, della creazione di contenuti per la propria attività ne troviamo una che riguarda la comfort zone. 

Molto spesso chi ha un brand che vende servizi o prodotti non ha conoscenze di comunicazione e marketing, tanto meno di grafica, scrittura SEO o produzione video. Questo implica che se vuole occuparsi in prima persona di questi aspetti deve impararli e imparare cose nuove significa sbagliare, ovvero scontrarsi con la frustrazione e i limiti delle proprie capacità. 

Questo ci fa sentire vulnerabili e incerti, portandoci a desistere nell’intento prima ancora di averci realmente provato. 

Non è detto che la soluzione finale per noi sia davvero fare tutto da soli, potremmo alla fine decidere di delegare alcuni compiti a dei professionisti, ma la vita di chi vuole comunicare online in autonomia nel 2024 è molto più semplice di quanto non lo sia stata in precedenza. 

Esistono molti strumenti che ci aiutano a far da soli, come Canva, e una vastissima scelta formativa per imparare le basi necessarie anche solo a non farci fregare dai fuffa guru. 

I miei consigli per quando abbiamo a che fare con la frustrazione di questa quinta fatica sono due: 

  • Affrontare le nuove sfide gradualmente
    Spingersi al di là della propria comfort zone a piccoli passi, può rendere il processo meno scoraggiante. 
  • Formazione e apprendimento continui 

Investire nel proprio sviluppo personale e professionale attraverso corsi, workshop o mentoring può fornire le competenze e la fiducia necessarie per affrontare le nuove sfide. 

Fatica 5: la frustrazione di non ricevere i feedback desiderati 

L’aspetto del feedback è cruciale per migliorare e adattare i propri contenuti alle esigenze del pubblico: chi è alle prime armi però, o si è lanciato da poco, può trovare estremamente frustrante non ricevere i commenti e le valutazioni sperate.

Tra i primi consigli per la creazione di contenuti per i propri social spesso leggiamo “creare contenuti che rispondano alle domande del nostro target”, se però ci sembra che il nostro target con noi non voglia parlare o non ci veda proprio, allora ci scoraggiamo e magari alla fine diamo forfait. 

Ecco alcuni elementi di riflessione che voglio mettere sul banco per aiutarvi a uscire da questo impasse: 

  1. Non avere feedback è già, di per sé, un feedback.
    Lo so è brutale, ma vero. L’assenza di feedback ci dice qualcosa su quello che stiamo facendo. Può dirci che è ancora troppo presto per ottenere risultati di quel genere o che stiamo adottando la strategia sbagliata. 

Datevi un po’ di tempo per capire e poi, se serve, cambiate rotta. Altrimenti comincerete a ottenere dei risultati anche in questo senso. 

Nel marketing, il giusto tempo è inversamente proporzionale alla nostra pazienza. 

  1. Chiedere feedback non è un reato
    Chiedere esplicitamente feedback al proprio pubblico attraverso sondaggi, questionari o semplici richieste di commento può aumentare le possibilità di ricevere input utili.

Ma anche chiedere feedback sinceri a chi ci circonda o a dei professionisti in una consulenza dedicata può dare i suoi frutti. 

Fatica n°6 della creazione di contenuti : la mancanza di organizzazione

Come già anticipavo nella fatica n°1 della creazione di contenuti per il proprio brand online, la pianificazione è un elemento fondamentale per rendere efficace anche questo aspetto del nostro business. 

Tuttavia, molti small business owner e freelance possono avere difficoltà di vario genere sia con la gestione del loro tempo e che con quella delle loro risorse in modo efficiente, portando a uno scarso flusso di produzione e a risultati inferiori alle loro stesse aspettative.

Quando facciamo tutto da soli spesso ci perdiamo, un po’ per l’ansia da prestazione, un po’ perché i pensieri quotidiani sono molti e spesso stressanti. 

La chiave è trovare un metodo che funziona per noi e per le risorse che possiamo mettere in campo e questo spesso implica: 

  • Utilizzare strumenti di gestione del progetto
    Applicazioni e software di gestione del progetto possono aiutare a tenere traccia delle scadenze, assegnare compiti e mantenere la produzione di contenuti organizzata.

Io, ad esempio, uso Asana. 

  • Stabilire routine 

Creare routine quotidiane, settimanali o mensili per dedicare tempo specifico alla creazione di contenuti e al lavoro organizzativo può contribuire a mantenere la coerenza e la produttività.

A questo proposito:

Content che conta è un percorso individuale e personalizzato della durata di 6 mesi, che ti permette di strutturare insieme a me un metodo per ideare, produrre e pubblicare i tuoi contenuti in autonomia, in totale armonia con le tue esigenze organizzative e di business.

Fatica 7: la mancanza di idee

Infine, trovare costantemente nuove e creative idee per i contenuti è, secondo me, la parte più frustrante di tutte, soprattutto per chi di comunicazione e marketing ne mastica poco.  

La mancanza di ispirazione può causare un vero e proprio blocco creativo, parallelamente la continua quantità di contenuti a cui siamo sottoposti, anche da parte dei nostri competitor ci fa sentire ancora più “incapaci” di quanto in realtà siamo davvero. 

Ci sono molti modi per mantenere in allenamento il pensiero creativo, ma anche di proporre contenuti senza dover necessariamente pensare a nuove idee

Vi consiglio due cose che potrebbero tornare utili:

  1. Consumare contenuti che non c’entrano niente con quello che fate, perché spesso siamo bloccati nel confronto con i nostri pari settore e guardando al di fuori dei soliti schemi siamo più capaci di fare un reset. Vendete servizi digitali? Guardate cosa fanno quelli delle aziende agricole. Il vostro negozio di abbigliamento ha un immaginario iperfemminile? Cercate ispirazione nei settori iper mascolini. Fidatevi, le idee non vi mancheranno. 
  2. Ripetere i contenuti che si sono già fatti, ma da un punto di vista leggermente diverso. Basta porsi la stessa domanda in un altro modo. 

E se invece le idee non vi mancano mentre fate altro, ma quando è il momento di pianificare il vuoto è totale, questo post sul mio profilo Instagram fa per voi. 

In conclusione

La creazione di contenuti per il proprio business può essere un’attività gratificante ma impegnativa. Affrontare le sfide sopra elencate richiede tanta pazienza, determinazione e un costante impegno per migliorarsi. Tuttavia, superare queste difficoltà può portare a risultati significativi e alla crescita del proprio business.

E se hai bisogno di una mano, puoi sempre chiedermi un consulto o iscriverti alla lista d’attesa per il mio mentoring program “Content che conta”. 

Content Strategist Freelance, aiuto brand e aziende a comunicare meglio online.