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Settembre 2017

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Ebbene sì, le vacanze sono finite da un po' e sono stata inghiottita dalla solita vita d'ufficio: a volte mi stupisco ancora di quanto poco basti per riprendere fiato (e riattivare le meningi), ma anche quanto in fretta si rientri nelle cose-di-tutti-i-giorni come se nulla fosse successo nel frattempo. Quest'anno ho trascorso le vacanze in giro per mezzo Portogallo: avevamo voglia da tempo di ripetere in qualche modo le avventure vissute in viaggio di nozze. Scegliere una destinazione, affittare una macchina, creare un itinerario e farsi rapire da un posto nuovo. Devo dire che, nonostante avessimo prenotato tutto un po' all'ultimo, il viaggio è proprio ben riuscito. Quindi ho pensato che valesse la pena condividere sia l'itinerario che qualche consiglio, oltre a un sacco di foto - che non fanno mai male. Iniziamo!

L'itinerario

Siamo partiti nel pomeriggio del 21 agosto alla volta di Porto (o Oporto), con uno scalo di poco più di un'oretta a Barcellona. Arrivati in serata in Portogallo, abbiamo recuperato l'auto che abbiamo noleggiato (ci è capitata una Skoda Fabia familiare) tramite Rentalcars.com.

Siete già tutti in vacanza vero? Beh, se state ancora decidendo cosa leggere durante la pausa estiva ho raccolto per voi 12 titoli tra libri che ho letto e che vorrei leggere nel futuro prossimo, che credo possano essere dei perfetti compagni di ombrellone, ma soprattutto fonti di relax. Ho scelto 3 categorie, che di solito sono quelle cui faccio riferimento io per scegliere i libri: la possibilità d'imparare qualcosa di nuovo, il bisogno di riflettere sui grandi temi della vita lasciandomi ispirare dal pensiero di qualcuno, le storie che sono capaci di portarmi in luoghi lontani/diversi da quelli che il mio corpo e la mia mente frequentano ogni giorno. 1. Bill Bryson - Il mondo è un teatro. La vita e l'epoca di William Shakespeare. Inizio con un libro che ho letto e amato. Bill Bryson è un gran narratore, saprebbe spiegare il ghiaccio agli eschimesi con parole così semplici da risultare geniale. Il libro è breve, conciso, ma pieno di nozioni interessantissime. In queste poche pagine, Bryson mette insieme tutto quello che sappiamo su William Shakespeare, quasi niente, e cerca di ricostruirne la vita e l'epoca con quello che ha. Il drammaturgo più famoso del mondo, ma anche l'uomo più sconosciuto alla storia.

Da quando ho un abbonamento a Netflix, il numero di documentari che guardo è esponenzialmente aumentato. Prima, con la sola tv pubblica, l'offerta di questo tipo di contenuti mi era così limitata che non mi sono mai realmente chiesta che tipo di documentari mi piacesse vedere. Ora che ne ho visti un po', credo di aver trovato una quadra nei miei gusti e, alla fine, non sono molto dissimili da quelli che ho in fatto di libri: anche se più che concentrarmi sulle biografie dei singoli, mi concentro sulle radiografie di un pezzo di società. Tra lo scorso anno e l'inizio di questo sono capitata su 2 documentari, diametralmente diversi tra loro, che si sono occupati a loro modo di raccontare l'impatto della moda sulla società. Visto che per 5 anni mi sono occupata anche io di moda, continuo a guardare con la coda dell'occhio cosa succede in quel mondo, continuo ad interessarmi a cose che con la moda hanno a che fare.

Uno s'intitola Political Dress, l'altro The True Cost. Il primo racconta un pezzo di storia della mia seconda patria, la Polonia, l'altro un pezzo di mondo in cui vivo adesso. Uno mi ha fatto sentire orgogliosa, il secondo un'idiota. Il primo è disponibile su YouTube, il secondo su Netflix. Entrambi mi hanno fatto riflettere su quanto la grandezza o la piccolezza dell'umanità dipende da quello che facciamo, a noi e agli altri.

Le famiglie sono fatte di molte cose: baci, abbracci, pacche sulle spalle, discussioni, liti, scambi intergenerazionali, tradizioni, emozioni, vita. La mia è fatta di chilometri.

Ho passato le mie vacanze estive, dalla nascita ai 18 anni, in un paesino (ma -ino -ino) della Polonia, a circa 40-50 km da Varsavia, la capitale europea che ha dato i natali a mia mamma. Quel paesino lo raggiungevamo tutti gli anni (tranne qualche rara eccezione) con un viaggio di 24 ore (più le pause) in macchina attraverso l'Europa.

Di quei viaggi ho ricordi meravigliosi, nonostante abbia sempre sofferto il mal d'auto. Più di una volta, da quando abbiamo smesso di farli, ci è capitato di sentirne la nostalgia.

Ed eccoci qui, con il primo post del 2017. Oggi voglio parlarvi contemporaneamente di Instagram e di una mia esperienza personale. A dicembre ho imparato molto su di me e ho rimesso il focus su una serie di cose che mi piace fare, che rendono più piena la mia vita – quella vissuta fuori dall’ufficio (ma che non è detto che non centri nulla con la mia vita professionale). Tra il 1° e il 25 dicembre ho partecipato a un challenge su Instagram: #gioiedinatale, organizzato da Marta Pavia aka Zuccaviolina, di cui ho avuto il piacere di essere allieva al corso #fotointavola (organizzato da lei e Valentina Masullo @valefatina). Prima di inoltrarmi però in un’analisi di quello che quest’esperienza mi ha dato, meglio fare un piccolo vademecum per partire tutti dalle stesse basi.